Pavia, 5/12/2016
È ufficiale: al Referendum del 4 dicembre 2016 il NO trionfa con quasi il 60 % dei voti. Il verdetto ha costretto alle dimissioni il premier Matteo Renzi, che oggi salirà al Quirinale per consegnare il suo mandato al Presidente della Repubblica.
Già dai primi scrutini era evidente il vantaggi del NO e, con il passare delle ore, il risultato si è fatto sempre più concreto. Solo in tre regioni (Toscana, Emilia Romagna e Trentino Alto Adige) è prevalso il SI, così come la maggioranza degli italiani all’estero ha parteggiato per l’approvazione della riforma.
Ma cosa essa prevedeva?
Fondamentalmente avrebbe compreso una riforma del Senato, che avrebbe segnato la fine del bicameralismo perfetto, il taglio dei costi della politica, l’equilibrio di rappresentanza uomini- donne, un cambiamento del rapporto Stato-Regioni e delle diverse modalità con cui si approvano le leggi.
Dall’esito del voto possiamo quindi dedurre che gli italiani, forse confusi dalla vastità e complessità della riforma, abbiano preferito non rischiare.
Ma siamo sicuri che l’indiscutibile vittoria del NO sia dipesa solamente dagli aspetti del Referendum? Alcuni pensano che la non approvazione della riforma sia stato un pretesto per fare in modo che Renzi si dimettesse, non a caso gli esponenti degli altri partiti politici hanno espresso la loro soddisfazione in merito al risultato delle votazioni.
Dunque, la “colpa” della sconfitta del SI sarebbe di Renzi, il quale avrebbe messo il tutto sul piano personale, permettendo così ai suoi avversari di approfittarne.
Indipendentemente dall’esito, il referendum costituzionale ha determinato un’ ampia partecipazione da parte degli elettori, infatti l’affluenza alle urne ha raggiunto il 69 %.
Un buon traguardo per l’Italia, o meglio per il popolo italiano, che si è dimostrato consapevole dell’importanza del proprio diritto e dovere civico di votare, che corrisponde al modo più concreto in cui possiamo far sentire la nostra voce in ambito politico ed economico.
Prendiamo atto del risultato, popolo italiano: ora è il caso di pensare al futuro e di come verrà gestito il nostro paese dopo il Referendum!
B. Pestoni, A. Villani, M. Lossani, K. Ibrahim, C. Cantù 2^ DLS