Giornale dell'I.T.I.S. "G. Cardano" - Pavia

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Vicini ma lontani

AUTORI
Gaia Mongillo, 4 CLS, ITIS Cardano
Ultima modifica: 2 anni fa

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~ 4 minuti
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“Non si è mai lontani abbastanza per trovarsi”
Alessandro Baricco.

Come siamo arrivati a questo?

In molti se lo chiedono, ma non c’è una vera e propria risposta  perchè nessuno, per quanto sia possibile, potrà dare una risposta esatta.

Siamo da più di un mese in quarantena, che molti fino a poco tempo fa non sapevano nemmeno che cosa significasse. Ve lo spiego io: la quarantena è un periodo che può andare da una settimana fino a un tempo non ancora prestabilito, ed in questo periodo devi stare chiuso in casa ed evitare il contatto con altre persone.

Chi l’avrebbe mai detto che nel 2020 avremmo dovuto ritrovarci chiusi in casa a domandarci i motivi della nostra nuova condizione e le modalità con cui  combattere un nemico invisibile? Un nemico che nemmeno conosciamo, a cui non abbiamo mai dichiarato guerra, un nemico del quale non sappiamo nemmeno il punto debole… o forse si?

I grandi guerrieri della storia trovavano sempre un punto debole nel nemico; ad esempio Napoleone Bonaparte, incoronato Imperatore dei Francesi nel 1804, per sconfiggere i nemici utilizzava la tecnica dello schieramento delle sue truppe a forma di freccia in modo tale da sconfiggere i nemici con più facilità.

Ma noi come possiamo sconfiggerlo il nostro nemico? La vera domanda è: lo sconfiggeremo?

Forse tra un anno o due ci dimenticheremo di tutto; forse lasceremo tutto questo alle spalle, ma io, e tutti voi che state leggendo, lo avremo superato con la consapevolezza che ci siano state persone, ancor più coraggiose del grande Napoleone Bonaparte, a combattere per noi.

Questo “sfogo” lo definirei più un diario per lasciare libero almeno per due secondi il mio cuore; lo dedico a tutti i guerrieri che stanno combattendo per noi, ma lo dedico a due in particolare, i miei genitori.

Non vi mento quando dico che sono dei veri rompiscatole quando ci si mettono, soprattutto mia mamma. La mia mamma è una vera e propria furia della natura; a volte mi chiedo come io faccia ad avere una mamma del genere, una donna che riesce sempre a stupire e mai è banale.

Credo di aver preso proprio da lei tutta questa follia e questa voglia di vivere il momento, qualunque esso sia. Vi starete domandando che cosa c’entri mia madre in tutto questo: diciamo che lei è uno di quei guerrieri che combattono silenziosi, una battaglia anche troppo difficile per una persona sola. Combatte contro la voglia di mettersi in un angolo a piangere e la voglia di rompere tutto, combatte contro il nemico invisibile e combatte anche al fianco di pazienti, o meglio dire persone più deboli che non hanno saputo sconfiggere il nemico da soli, ma hanno avuto bisogno di cure in più per non mollare. Ecco, la mia mamma lotta anche per loro e con loro.  Lei è l’angelo, quello che apre le braccia in modo da poterti tenere al sicuro, nonostante rischi lei stessa, per quel nemico invisibile.

Il mio papà, invece, è colui che fa rispettare le regole imposte dal governo, per non far ammalare altre persone. Entrambi i miei genitori non hanno ruoli facili, il mio papà può passare per cattivo perchè cerca di salvare persone stupide che escono di casa pensando: “Tanto colpisce solo i vecchi”, cosa che non è vera visto che colpisce e può colpire tutti. Mentre la mia mamma è colei che sta al fronte salvando le persone da questo nemico invisibile, che un nome e un cognome li ha, si chiama Coronavirus, o per gli amici Covid-19.

Ecco, i miei genitori combattono contro di lui e su di lui sanno davvero poche cose. Ma combattono comunque, perchè ci credono davvero, credono davvero che se staremo vicini, ma lontani, riusciremo a sconfiggerlo. Penso di non aver mai detto ai miei genitori quanto io sia fiera di loro, o quanto sia felice di avere delle persone del genere come genitori, perchè forse prima non gli davo così peso, o forse perchè credevo che nessuno o niente ci avrebbe mai divisi. Ma mi sbagliavo, adesso vorrei solo un abbraccio della mia mamma, per sentirmi protetta, ma non può. Deve stare attenta a non starmi troppo vicino, perchè c’è il rischio che possa passarmi questo nemico, senza accorgersene poichè nemmeno lei sa di averlo magari.

Sapete una cosa? Questa quarantena non è solo un periodo di tempo in cui si sta soli a casa, è un periodo di tempo in cui ci si può studiare nel profondo per capire davvero cosa si vorrà alla fine. Perchè una volta che tutto questo sarà finito, usciremo dalla porta di casa e saremo delle persone nuove. Forse ci accorgeremo del nuovo taglio di capelli della nostra amica o fidanzata, forse ci accorgeremo di star amando la persona sbagliata o di star amando proprio la persona giusta, la persona della vita; forse ci accorgeremo che amiamo il nostro migliore amico o la nostra migliore amica o che forse amiamo ancora il nostro o la nostra ex, e che non importa cosa ci possa dividere. Questo tempo ci aiuterà a maturare e a capire cosa vogliamo fare della nostra vita, perchè tutto quello che era monotono e banale, forse diventerà la nostra rinascita, il nostro punto di partenza per ripartire, vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo e che non importa tutto quello che di bello o di brutto possa succedere, noi lo sconfiggeremo sempre, perchè noi saremo più forti.

Vorrei dire una cosa ai miei genitori: vi amo, vi amo perchè anche in questo momento così difficile voi non vi siete mai tirati indietro; vi amo perchè mi fate capire il significato vero delle parole, CORAGGIO e SACRIFICIO; vi amo perchè voi nonostante questo momento mi state dando, anche da lontano, tutto l’affetto di cui ho bisogno, sia a me che a mio fratello; vi amo perchè nonostante questo momento difficile non crollate mai; ed infine, vi amo perchè mettereste la vostra vita in pericolo per salvare, ogni giorno, delle persone che nemmeno conoscete.

Mi avete sempre detto “Fai del bene e dimenticalo, fai del male e ricordatelo”, io spero che ogni persona capisca il sacrificio che state facendo ogni giorno, per il vostro lavoro e per persone più deboli. Siete il mio esempio, e spero di rendervi fieri, almeno quanto io sono fiera di avere una mamma infermiere e un padre in divisa.

Gaia Mongillo,
4 CLS, ITIS Cardano

 

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