Giornale dell'I.T.I.S. "G. Cardano" - Pavia

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La ricchezza dell’arte

AUTORI
Paolo Milasi, Francesco Trespidi, Marco Di Silvio, Filippo Palmeroni, 5 DLS
Ultima modifica: 2 anni fa

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Per tutti coloro che sono nati dal 2002 in poi, come nel nostro caso, la lira fa ormai parte di un lontano passato e l’unica sua collocazione possibile sarebbe il collezionismo. Se capita magari di trovare qualche moneta dimenticata, ormai non più convertibile, la conserviamo per ricordo, oppure ci informiamo per scoprire se ha ancora un  valore.

La lira è stata la moneta ufficiale del nostro paese sin dalla fondazione del Regno d’Italia nel 1861,  quindi per ben 141 anni. Successivamente l’Unione Europea ha introdotto una nuova valuta, al fine di semplificare i rapporti economici fra gli stati membri, perciò la vecchia e gloriosa lira è stata messa in soffitta.

Dal 1º gennaio 2002 è entrato in circolazione ufficilamente l’euro, disponibile in banconote e in monete; le banconote comprendono 7 tagli, caratterizzati da un aspetto grafico uniforme in tutti i Paesi membri dell’Unione, secondo le direttive della Banca centrale, europea. Ciascuno dei sette differenti tagli presenta un colore e dimensioni distintive. Il disegno delle banconote ha come tema comune l’architettura europea in vari periodi storici: il fronte rappresenta finestre o passaggi, mentre sul retro sono presenti dei ponti, scelti come simbolo di collegamento tra gli stati.

Per quanto riguarda le monete, invece, ogni paese ha avuto la libertà di scegliere le immagini da incidervi sopra. Nel caso italiano, è stato privilegiato l’ambito artistico e per questo sulle monete sono rappresentate varie opere, di pittura, di scultura o  architettura.

Esse sono state scelte dai cittadini mediante un sondaggio televisivo, che ha votato le proposte fatte precedentemente da una commissione nazionale artistica.

In particolare ci pare importante soffermarci sulla moneta da 2 euro perché porta l’immagine del Sommo Poeta, il più grande scrittore italiano di tutti i tempi e padre della nostra lingua, del quale ricorre quest’anno il settecentenario della morte. Infatti nel 1321 moriva Dante Alighieri, poeta nonché politico fiorentino che all’amore per la sua città dedicò la vita prima e dopo l’esilio, durante il quale completò la stesura della Commedia, capolavoro della letteratura.

Oltre alla versione canonica, quest’anno verranno coniate ben tre milioni di monete da 2 euro recanti le figure di due medici sottostanti alla scritta “Grazie” come tributo allo stremante lavoro svolto dagli operatori sanitari durante la pandemia di Covid-19 che ha colpito l’Italia a partire dal 2020. Un uomo con in mano una cartella clinica e una donna con al collo uno stetoscopio verranno impressi su ogni singola moneta accostati ad una croce e ad un cuore. Il numero di monete coniate è molto elevato, ma non è da escludere la possibilità che, col passare dei decenni, diventino pezzi da collezionismo. Anche la Francia conierà alcune monete da 2 euro come tributo al lavoro di medici ed infermieri, ma solo a fini di collezionismo.

Di seguito metteremo in evidenza le opere d’arte rappresentate sulle monete metalliche italiane e sulle banconote.
Monete

1 centesimo: Castel del Monte
Costruito tra il 1240 e il 1246, vicino ad Andria, in Puglia, Castel del Monte è il principale esempio di fortezza costruita durante il regno di Federico II di Svevia. Colpisce lo studio geometrico che ha portato alla realizzazione di una perfetta pianta ottagonale, ripetuta anche nelle otto torri. Sono presenti elementi gotici, come le volte a crociera costolonate che si incastrano nei vani trapezoidali all’interno. Tutt’oggi la sua funzione non è chiara: forse veniva usata come residenza di caccia, o magari voleva solo rappresentare il potere dell’imperatore. Nel 1996 è stato nominato Patrimonio dell’Unesco.

2 centesimi: Mole Antonelliana

La Mole, uno dei simboli di Torino, è frutto di un lungo lavoro, durato ventisei anni, dal 1863 al 1889. La città, capitale del neonato Regno d’Italia, ha voluto ospitare una sinagoga ebraica. Alessandro Antonelli, da cui l’edificio prende il nome, ha realizzato un capolavoro alto 167m, con una lunghissima guglia che si slancia sopra a un’enorme volta a padiglione. Oggi ospita il Museo del Cinema.

5 centesimi: Anfiteatro Flavio

Realizzato fra il 72 e l’82 d.C. dagli imperatori Flavi a Roma, ospitava lotte fra gladiatori, battaglie navali, e altri spettacoli di intrattenimento. Presenta pianta ellittica, e le gradinate all’interno potevano contenere oltre 60 000 spettatori. Il termine “Colosseo” è nato nell’Alto Medioevo per via della statua colossale di Nerone che era nei suoi pressi, prima che venisse distrutta.

10 centesimi: Venere di Botticelli

Il particolare del volto femminile è tratto dal quadro Nascita di Venere, dipinto tra il 1484 e il 1486 da Sandro Botticelli ed oggi conservato presso la Galleria degli Uffizi, a Firenze. Predomina la ricerca di armonia, bellezza ideale ed eleganza delle figure che l’artista rinascimentale ottiene nel riferimento all’arte classica.

20 centesimi: Forme uniche della continuità nello spazio di Boccioni

In questo caso l’opera d’arte è una scultura realizzata nel 1913 da Umberto Boccioni, uno dei massimi esponenti del Futurismo. Si tratta di una figura umana in movimento che, lanciandosi a tutta velocità nell’atmosfera, ne viene plasmata compenetrandosi con essa. La scia lasciata dal moto si solidifica in una sintesi tra figura e spazio. Una delle copie di questo bronzo è conservata presso la Galleria d’Arte Moderna di Milano.

50 centesimi: Campidoglio con Marco Aurelio                                                             

La scultura è un famoso monumento equestre in bronzo raffigurante l’imperatore Marco Aurelio. Fu collocato nel Campidoglio nel 1538 per volontà di papa Paolo III Farnese. È un esempio molto raro di bronzo romano in quanto, essendo stato scambiato per un’immagine di Costantino, il primo imperatore cristiano, sopravvisse alla distruzione delle opere pagane avvenuta durante il Medioevo. L’originale è conservato presso gli adiacenti Musei Capitolini per preservarlo dagli agenti atmosferici.

1 euro: Uomo Vitruviano di Leonardo

Il retro della moneta da 1 euro è decorato con uno dei disegni più famosi al mondo, l’Uomo Vitruviano. Realizzato da Leonardo da Vinci nel 1490 allo scopo di illustrare un passo del De Architectura di Vitruvio, rappresenta le perfette proporzioni di un corpo umano che lo rendono iscrivibile in un quadrato e in un cerchio avente come centro l’ombelico. Nel primo caso l’uomo ha braccia orizzontali e gambe unite, nel secondo invece le braccia sono sollevate e le gambe divaricate. Furono molti a cimentarsi nel complesso disegno dell’Homo ad circulum et ad quadratum durante il periodo rinascimentale, ma solo la maestria di Leonardo gli permise di diventare un’opera tanto iconica.

2 euro: Volto di Dante di Raffaello

Il ritratto di Dante che contraddistingue la moneta da 2 euro è tratto dal Parnaso, celebre affresco di Raffaello realizzato intorno al 1510 nella Stanza della Segnatura all’interno dei Palazzi Vaticani raffigurante poeti di varie epoche del calibro di Omero, Virgilio, Ovidio, Saffo e Ariosto. L’opera rappresenta un’allegoria simboleggiante la serena armonia tra passato classico e presente cristiano. Un’altra immagine di Dante è riscontrabile ne La Disputa, anch’esso affresco di Raffaello presente nella medesima stanza.

Banconote

Le banconote, invece, ripercorrono la storia degli stili architettonici europei in sette tappe. Tuttavia, essendo uguali in tutti i paesi, si è deciso di rappresentare opere inventate o ispirate, al fine di non far torto a nessuna nazione, anche se a Rotterdam, il designer olandese Robin Stam ha realizzato nella realtà i ponti stampati sul verso (retro). Sul recto (fronte) invece sono rappresentati portali o finestre.

5 euro: architettura classica (IV sec. a.C.-IV sec. d.C.)

Il recto è caratterizzato da un arco a tutto sesto sostenuto da colonne con capitelli ionici, mentre il verso riporta un ipotetico acquedotto romano vagamente ispirato al ponte di Gard, nella Francia meridionale.

10 euro: architettura romanica (XI-XII sec.)

Sul recto è rappresentato un portale fortemente strombato, che esalta una caratteristica particolare dell’architettura romanica in Italia e in Francia. Sul verso è presente un ponte massiccio, con il centro leggermente più alto delle estremità.

20 euro: architettura  gotica (XIII-XIV sec.)

Sul recto sono raffigurate delle vetrate gotiche quadrifore con arco a sesto acuto costruite tramite complessi mosaici ispirate a quelle della Basilica Superiore di Assisi. Sul verso il ponte presenta gli stessi archi ogivali.

50 euro: architettura rinascimentale (XV-XVI sec.)

La finestra sul recto richiama l’arte classica della banconota da 5 euro. Si tratta infatti dell’arte del Rinascimento: arco a tutto sesto, semicolonne laterali e timpano sovrastante (soluzione in realtà presente più nei portali che nelle finestre). Il ponte retrostante invece presenta grandi arcate semicircolari e massicce pile aggettanti.

100 euro: architettura barocca e rococò (XVII-XVIII sec.)

Un possente portale barocco è visibile sul recto di questa banconota. Presenta un timpano spezzato, decorazioni complesse ed elaborate e due sculture di figure che sorreggono il pesante architrave. Nel Barocco e nel Rococò infatti la forma usata principalmente è la linea curva, con andamenti sinuosi, e l’obiettivo è trasmettere sfarzosità e ricchezza decorativa. Sul verso si trova un ponte snello con arcate ellissoidali.

200 euro: architettura ottocentesca (XIX sec.)

In questo caso il recto mostra un’esile finestra che richiama le strutture in ferro e vetro, appartenenti a quella che viene definita anche “architettura degli ingegneri”. Ed è ingegneristico anche il ponte sul verso, simile a quelli ferroviari in ghisa.

500 euro: architettura novecentesca (XX sec.)

La banconota sul recto presenta due vetrate che costituiscono le intere facciate degli edifici. Sul verso è presente il progetto di un ponte strallato, ovvero con le funi sospese e collegate a un alto pilone. Questo è un cambiamento profondo rispetto ai ponti precedenti, perchè non si basa sulla verticalità dell’arco, ma sull’orizzontalità delle funi.

Crediti per immagini e fonti:
http://www.didatticarte.it/Blog/?p=1706 http://collezionieuro.altervista.org/blog/curiosita/da-cosa-e-dovuta-la-scelta-dei-monumenti-o-simboli-nelle-monete-italiane/

Paolo Milasi, Francesco Trespidi, Marco Di Silvio, Filippo Palmeroni, 5 DLS

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