Giornale dell'I.T.I.S. "G. Cardano" - Pavia

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“Gli immaturi siete voi”: la voce dei maturandi in protesta

AUTORI
Simone Giri e Alessio Marchetti, 5 DLS
Ultima modifica: 2 anni fa

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 Studenti in piazza per rivendicare “un giusto esame di stato”

Le recenti decisioni ministeriali riguardo l’Esame di Stato 2022 non sono state accolte favorevolmente dai maturandi italiani che, per far sentire il proprio dissenso, venerdì 4 febbraio hanno  aderito a varie manifestazioni.

Organizzati dalla “Rete degli Studenti Medi” nelle piazze di molte città italiane,  i cortei hanno coinvolto migliaia di ragazzi del quinto anno, ma non solo. A non piacere agli allievi delle scuole sono due fattori su tutti: il reinserimento della seconda prova scritta e il non essere stati minimamente coinvolti dal Ministero.

La richiesta è chiara: un’inversione di marcia per adeguare l’esame ai metodi di apprendimento degli ultimi due anni di pandemia, andando incontro agli studenti e alle loro difficoltà derivate dai periodi  di DAD; lo sciopero non deriva infatti dalla “non voglia” di affrontare una maturità più tradizionale con due prove scritte, come era nei tempi pre-covid, ma dalla necessità di rimodularla.

Le proteste dei maturandi sono appoggiate anche dagli studenti che non dovranno affrontare l’esame quest’anno “condivido le motivazioni dei manifestanti” spiega Laura, una ragazza del quarto anno “rispetto a chi ha sostenuto gli esami negli ultimi due anni,  i maturandi 2022 sono svantaggiati perché in fin dei conti durante l’ultimo triennio hanno svolto più ore in dad”.

Anche a Pavia le proteste sono state accolte; un centinaio di studenti (di quinta e non) si sono raggruppati in Piazza della Vittoria, in rappresentanza delle varie scuole, per far sentire la propria voce.

Personalmente ci sembra assurdo che il Ministero proponga un esame comprendente, oltre al tema, anche una seconda prova di indirizzo sotto la bandiera del “ritorno alla normalità”, la stessa normalità che per due anni ci è stata negata, stravolgendo ogni precedente concezione scolastica  da tutti i punti di vista, dal socializzare all’apprendere. La didattica a distanza non ha soltanto intaccato l’apprendimento e lo studio, ma anche la quotidianità di ragazzi che stanno ancora affrontando gli strascichi dell’isolamento forzato, che purtroppo in molti fanno fatica a superare.

Alcuni ritengono che per essere in linea con il nostro forte desiderio di tornare alla normalità, la maturità di stampo tradizionale sia uno dei primi passi da compiere e che lo sciopero di venerdì 4 febbraio rappresenti l’incoerenza.

Ad ogni modo, restano evidenti il malessere e il malcontento degli studenti italiani, i timori di non farcela uniti alla paura dei contagi nelle classi, ancora drammaticamente attuali e che potrebbero avere conseguenze nel futuro.

Forse conservare le modalità dell’Esame di Stato 20/21 anche per l’anno scolastico in corso, concedere il tanto richiesto maxicolloquio accompagnato da un elaborato relativo alle materie di indirizzo, sarebbe il modo giusto per mediare una soluzione.

Link all’articolo comparso sulla “Provincia Pavese”- sezione Ragazzi

 

 

 

   Simone Giri e Alessio Marchetti, 5 DLS

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