Giornale dell'I.T.I.S. "G. Cardano" - Pavia

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Quando lo studio si trasforma in viaggio

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Il 3 aprile 2022 eravamo in tredici a guardare le nuvole dall’aereo, diretti verso le calde isole delle Canarie. Ma adesso vi spiego come ci siamo arrivati.

Mi chiamo Livia e ho concluso il quarto anno al Liceo delle Scienze Applicate G. Cardano. Proprio durante questo anno scolastico ho avuto la possibilità di aderire al progetto Erasmus “Under The Same Sky”, finanziato interamente da fondi europei, che coinvolge scuole di quattro paesi diversi: Italia, Romania, Grecia e Canarie. Avendo la possibilità di scegliere una delle tre destinazioni, io ho optato per l’isola Gran Canaria. Metà degli studenti italiani partecipanti li conoscevo già, perché miei compagni di classe , ma ironicamente ho finito per stringere amicizia, e trascorrere la maggior parte del tempo, con l’altra metà. Avevamo più o meno tutti la stessa età, tranne un paio di ragazze più piccole di un anno.

Non vedevamo l’ora di partire, eravamo felici e curiosi. Ma qualche dubbio c’era, un po’ d’ansia generale: saremmo riusciti a fare amicizia con i gruppi delle altre scuole? E se il volo fosse stato  cancellato? Se ci fossimo “persi” in aeroporto? Ma ovviamente non c’è stato nessun intoppo, e una volta atterrati a Gran Canaria siamo stati accolti con gran gioia dagli altri studenti.

Durante il viaggio in autobus per raggiungere l’hotel, abbiamo iniziato a conoscerci. Mi sono messa a chiacchierare con un ragazzo spagnolo e una ragazza rumena, di cui poi sono diventata amica e con cui ancora oggi mi tengo in contatto. Le differenze linguistiche non sono mai state un problema: un po’ gesticolando e un po’ parlando inglese riuscivamo sempre a capirci.

Ci siamo subito adattati al clima caldo e ventoso delle Canarie, ben felici di lasciarci alle spalle l’aria umida pavese. Dopo il check-in in hotel abbiamo cenato tutti insieme, con gli studenti degli altri paesi che partecipavano al progetto. Abbiamo scoperto fin dalla prima sera che alle Canarie usano abbondantemente l’aglio, cosa che non ha riscosso molto successo tra noi studenti. Con lo stomaco pieno, siamo andati a esplorare l’hotel, a litigare per le camere migliori per poi ovviamente stare tutti a chiacchierare in una sola fino a tardi.

La settimana era strutturata secondo diverse attività, tra la mattina e il pomeriggio. Oltre ad imparare molte informazioni relative all’isola, sulle sue caratteristiche e tradizioni, l’obiettivo finale del viaggio e del progetto era unire gli studenti, proveniente da diverse realtà. Da qui capiamo la denominazione del progetto: Siamo tutti sotto lo stesso cielo.

Le attività mattutine erano molto interessanti; visitando musei e facendo escursioni  nei parchi, abbiamo imparato un sacco di cose: ad esempio ora sappiamo fare la salsa mojo (ovviamente ricca d’aglio), tipica delle Canarie. Ho avuto anche l’occasione di fare il bagno nell’acqua gelida dell’oceano e ho tentato di imparare windsurf, anche se con scarsi risultati e molte cadute. Abbiamo fatto una camminata fino a Roque Nublo, tradotto letteralmente Rocca nuvolosa, una roccia naturale enorme in cima a una montagna: il panorama da lì era a dir poco spettacolare.

Uno degli aspetti che ho apprezzato di più di questo viaggio è che, dopo le attività della mattina, il pomeriggio era libero. Durante questi momenti abbiamo esplorato Galdar, la città in cui alloggiavamo, in lungo e in largo. Avevamo a disposizione un po’ di soldi ciascuno da spendere  e spesso li abbiamo investiti in specialità culinarie locali! Abbiamo passato ore sulla terrazza panoramica sita sul tetto dell’hotel, al mare e in spiaggia, divertendoci nonostante le differenze linguistiche. Le partite a pallone scandivano i nostri pomeriggi, insieme alla ricerca di nuovi posti dove mangiare.

I ricordi che sono rimasti più impressi nel cuore, però, non sono state tanto le esperienze pratiche, ma soprattutto le sensazioni provate e condivise nel gruppo, oltre ai viaggi in autobus, tra chiacchere e musica, i tempi di attesa, i pranzi e le cene. Ancora ora, dopo la fine del viaggio, con il gruppo di italiani con cui ho fatto amicizia ci sentiamo spesso, ci vediamo di mattina e facciamo assieme il tragitto per andare a scuola. Siamo persone molto diverse, con interessi e passioni che non c’entrano l’uno con l’altro; ma in qualche modo i sei giorni, trascorsi in viaggio, ci hanno unito come non avrei mai immaginato.

Se ci fosse l’occasione, mi piacerebbe ripetere quest’esperienza in futuro e la consiglierei vivamente a chiunque ne abbia la possibilità. Anche se all’inizio c’è imbarazzo, o non si conoscono alcuni compagni di viaggio, è assicurato che sarà un’esperienza indimenticabile.

 

Per chi è più curioso questo è il link del padlet, con foto e descrizioni delle attività che abbiamo avuto il piacere di vivere.

 

 

Livia Ghiglia – 4^CLS – ITIS Cardano

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