Giornale dell'I.T.I.S. "G. Cardano" - Pavia

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Dalle vette di Trento e Rovereto alle sponde del Garda

AUTORI
Chiara Bollani, Jacopo Bussalino, Federico Franchini 4DLS
Ultima modifica: 3 settimane fa

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~ 4 minuti
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Nel collage: in alto una veduta di Trento, in basso a sinistra l’ingresso del Mart di Rovereto e in basso a destra una veduta del Vittoriale e del Lago di Garda)

 

Benvenuto lettore! Ti raccontiamo il nostro viaggio tra il Mart di Rovereto, la città di Trento e il Vittoriale di Gardone Riviera.

 

Lasciata Pavia la mattina del 6 marzo, ci siamo diretti verso le valli del Trentino iniziando l’avventura per i paesaggi montani.

A Rovereto, nel pomeriggio si è svolta la prima tappa: il MART, uno tra i più importanti musei di arte moderna e contemporanea d’Italia che ospita mostre temporanee di respiro nazionale e internazionale e percorsi artistici, periodicamente rinnovati, sull’arte del Novecento. Il Mart ha una collezione di circa 20.000 opere in cui sono rappresentati tutti i maggiori movimenti del secolo scorso: Futurismo, Metafisica, Astrattismo, Arte Povera, Arte Concettuale, fino alle esperienze artistiche più recenti.

La guida ha condotto i nostri sguardi all’interno delle diverse  sale in uno stimolante percorso. L’opera che ci ha maggiormente colpiti è stata “Mattino di primavera” di Umberto Moggioli; dipinta a Roma, questa tavola è  “viva” e riflette lo stato d’animo dell’artista con un’arte gaia e sincera.

 

 

Mattino di primavera” di Umberto Moggioli

 

Visitando il MART il pomeriggio è volato e, dopo il pernottamento all’hotel Dolomiti di Levico Terme, è velocemente arrivata la seconda giornata.

 

Il secondo giorno è stato dedicato alla città di Trento, dove la guida ci ha fatto scoprire leggende nascoste e bellezze artistiche camminando per le vie urbane: il Palazzo Salvadori, la Piazza Centrale e il Duomo.  

 

 

Palazzo Salvadori

 

Palazzo Salvadori è un antico edificio cinquecentesco che presenta sopra i portoni due particolari bassorilievi, rappresentazione della più famosa leggenda della città: quella di Simonino da Trento.  Il racconto narra di un bambino di nome Simonino ritrovato morto nel 1475, proprio  davanti a Palazzo Salvadori. Secondo la leggenda fu vittima di un “omicidio rituale” commesso dalla comunità ebraica di Trento.  Questa accusa si rivelò poi infondata, poichè ad oggi sappiamo che in realtà il bambino cadde nelle fogne della città e venne morso dai ratti, i quali lasciarono vari fori sulla sua pelle, scambiati come segni delle torture che si pensava gli ebrei esercitassero sui bambini. Il caso di Simonino è un esempio delle accuse di “omicidio rituale” rivolte agli ebrei d’Europa. Simonino venne reso beato, ma attualmente non lo è più.

 

Usciti dall’incantesimo della leggenda, ci siamo diretti verso la colorata Piazza Centrale di Trento sulla quale si affaccia anche il Duomo.

 

 

Edifici affacciati sulla Piazza Centrale

 

Soffermandoci sull’edificio sacro, abbiamo osservato la struttura nella sua imponenza, prima all’esterno e poi all’interno, dove abbiamo ammirato gli affreschi raffiguranti San Vigilio e il caratteristico baldacchino che ricorda quello di S.Pietro a Roma. 

 

 

 

Duomo di Trento

Dopo aver pranzato con tipiche specialità della cucina trentina, canederli o gulasch, abbiamo visitato in autonomia il Castello del Buonconsiglio; l’antico maniero ospita molteplici reperti antichi che raccontano al meglio la storia della città: tele, sculture, bassorilievi dall’età romana a quella odierna.

 

Castello del Buon Consiglio

 

Nel corso del terzo giorno,  abbiamo lasciato il Trentino e ci siamo diretti verso Gardone Riviera per visitare il Vittoriale degli Italiani. Qui, accompagnati da una guida, abbiamo potuto immergerci nella vita di Gabriele D’Annunzio.

Nonostante non sia stato possibile effettuare la visita all’interno dell’abitazione, l’osservazione dell’esterno della casa è bastato per appassionarci grazie alle stravaganze che la circondano e che hanno fatto parte della vita del famoso poeta e militare italiano.

Un esempio impressionante di ciò che si può trovare all’esterno nel complesso del Vittoriale è il MAS 96, che è un motoscafo anti sommergibile utilizzato da Gabriele d’Annunzio durante la Beffa di Buccari nel 1918, ovvero un’ incursione navale beffarda contro l’Austria.

 

MAS 96


Oltre al MAS abbiamo potuto ammirare anche le auto che D’Annunzio usò durante la sua vita e i suoi sontuosi giardini con aiuole, luoghi sacri come il suo mausoleo e i ruscelli, l’acqua pazza e l’acqua savia, e perfino una nave incastonata nella roccia.

                                                   

 

Colpiti dallo stupore e dalla meraviglia, abbiamo lasciato il Vittoriale per ritornare al punto di partenza, alla quotidianità dove tutto era iniziato, nella nostra Pavia.

 

Pavia Piazza Minerva

Link al video della gita: clicca qui

Chiara Bollani, Jacopo Bussalino, Federico Franchini 4DLS

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https://www.youtube.com/watch?v=BYN4j8GVeQU
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