Giornale dell'I.T.I.S. "G. Cardano" - Pavia

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Reportage calcio dilettantistico

AUTORI
Leonardo Bariani, Emanuele Calvi, Tommaso Rampini, Michele Rocca, classe 3ICL, ITIS G. Cardano
Ultima modifica: 4 settimane fa

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Frigirola 1952, celebrazione di una vittoria

 

SOTTO I RIFLETTORI DEL DILETTANTISMO CALCISTICO IN ITALIA: STORIE VERE E PASSIONE AUTENTICA

Solo in Lombardia il calcio dilettantistico coinvolge 55983 atleti, in tutta Italia ben 362802.

Il calcio è in cima agli sport praticati dai ragazzi, che lo giocano per divertirsi, sfogarsi, distrarsi dai problemi; solo alcuni, con molto talento, che amano questo sport e che si allenano duramente, ambiscono a farlo diventare il loro lavoro. Parliamo per esempio  di Lamine Yamal, classe 2007, giocatore del F.C. Barcellona; oppure, molto più vicino a noi, di Francesco Camarda, classe 2008, secondo giocatore più giovane nella storia del calcio professionistico. 

In questo reportage tratteremo di un giocatore, che nel suo piccolo, gioca a calcio a livelli dilettantistici per divertimento; il ragazzo che abbiamo intervistato è Tommaso Rampini, portiere della Frigirola 1952, militante nella squadra dei nati nel 2007. Tommaso ha iniziato a giocare a calcio all’età di 7 anni, insieme ai suoi compagni di classe, solamente per poter passare più tempo con loro e soprattutto per avere più cose in comune; ma all’inizio non sapeva che in quel momento avrebbe iniziato una delle più grandi e importanti avventure della sua vita, che lo hanno legato per nove anni alla società del Mirabello calcio, per poi passare alla Frigirola un anno fa.

LA PARTITA DEL WEEKEND. UN PERFETTO EQUILIBRIO: IL PAREGGIO CHE HA TENUTO IL PUBBLICO CON IL FIATO SOSPESO

23 marzo 2024, Siziano Lanterna 1 – 1 Frigirola 1952

La partita si svolge sabato 23 marzo al campo comunale di Siziano con calcio d’inizio alle 15.30, in quella che si prospetta una bella giornata e soprattutto una bella partita che coinvolge i settori giovanili di Siziano Lanterna e Frigirola 1952, con la prima attualmente tra il secondo e il terzo posto e l’altra in lotta per il terzo. Una grande sfida che si conferma tale già nei primi minuti quando, da un calcio d’angolo a favore della squadra di casa, il Siziano passa in vantaggio con un bel piazzato del proprio difensore che non lascia scampo al portiere, posizionando la palla sotto l’incrocio con grande forza. Grazie al gol i casalinghi prendono fiducia, ma la Frigirola si difende bene e prova ad affondare prima colpendo un palo da palla inattiva con il suo capitano e dopo una traversa con un colpo di testa del suo numero 11.

La maledizione si rompe quando al 33’ del primo tempo, dopo un tiro-cross del capitano, il numero 9 della ‘Frigi’ stoppa e la gira in porta alla sinistra del portiere avversario. Da qui alla fine del primo tempo le emozioni sono poche e le idee confuse; si arriva quindi all’intervallo sul risultato di 1 a 1. Durante la pausa gli allenatori delle due squadre dicono ai loro giocatori di provare ad affondare il colpo, dato che un gol a questo punto della gara potrebbe risultare decisivo.

Inizia la ripresa con la Frigirola in avanti; i neroverdi sfiorano la rete del 2 a 1 con un colpo di testa neutralizzato dal portiere avversario. Si prova a far vedere anche la squadra di casa ma la difesa ospite, ben organizzata, respinge i tentativi avversari. La partita sembra bilanciata fino a quando un colpo di testa su un calcio d’angolo, ben battuto da parte del numero 7 ospite, viene fermato sulla linea dall’intervento provvidenziale del difensore. Dopo questa grande occasione è il Siziano che cerca il gol della vittoria e per poco non lo trova; infatti il numero 14, appena subentrato, manda alta una palla non facile, ma con il portiere già battuto. Segue una grande parata del numero 1 della Frigirola che si ripete poco dopo, lasciando però la palla al capitano avversario per il più facile dei tap-in che manda incredibilmente sul fondo. La partita sembra aver preso una direzione ben precisa, infatti negli ultimi 10 minuti di gara è un assedio da parte della squadra di casa, ma il portiere e la difesa ospite negano il gol del vantaggio. All’improvviso un lampo della Frigirola, appena prima del fischio finale, trova il suo numero 8 lanciato direttamente dal proprio numero 1; salta un difensore con un sombrero spettacolare, ma viene poi fermato davanti alla porta con un gran intervento del portiere.

Arriva dunque il fischio finale che viene accompagnato da una spiacevole grandinata, arrivata all’improvviso sul centro sportivo e schivata per pochi secondi dai giocatori e dalle panchine delle due squadre che comunque ci hanno regalato una bella partita piena di emozioni, lasciando fino all’ultimo i presenti con il fiato sospeso.

 

Le squadre Frigirola e Siziano prima di iniziare la partita

 

 

TRA SICUREZZA E PRESSIONE: IL PORTIERE DELLA FRIGIROLA, TOMMASO RAMPINI, SI CONFESSA IN UN’INTERVISTA ESCLUSIVA

• Quali sensazioni provi prima, durante e dopo una partita?

E’ difficile descrivere quali sensazioni si provano prima di una partita; ma in genere, quando devo giocare una partita, sono in ansia. Sento molte “farfalle nello stomaco”, e il momento in cui soffro di più è quando si entra in campo. Ma quando l’arbitro fischia, mi tranquillizzo e inizio a giocare concentrato. Essendo io un portiere, probabilmente il ruolo più difficile, devo essere molto forte psicologicamente perché, se dovessi commettere anche un singolo errore, tutta la squadra subirebbe un gol. Dopo una partita sono sempre stanco, e non vedo l’ora di farmi una  doccia. Sono molto autocritico, quindi, se avessi commesso un errore, andrei avanti a rimuginare per diverso tempo.

• Come ti comporti dopo una vittoria?

Vincere una partita per me è una sensazione unica: festeggiare con i compagni nello spogliatoio, sapere che il proprio impegno per quei 90 minuti, e per tutti gli allenamenti prima, sia servito a qualcosa trasmette gioia. Dopo una vittoria io sono la persona più felice del mondo, e lo dico dopo aver vinto una partita contro i quarti del campionato, che erano tra le squadre che avevano segnato più gol in tutto il campionato.

• E dopo una sconfitta?

Purtroppo la sensazione di perdere una partita l’ho provata troppe volte sulla mia pelle; la sensazione di aver dato tutto ma quel tutto non era abbastanza, la sensazione di aver commesso un solo errore e però aver fatto perdere la squadra con quel singolo sbaglio. Dopo una sconfitta non ci sono molte cose da fare, bisogna tornare negli spogliatoi, confrontarsi su quello che è appena successo, e poi trovarsi la settimana dopo all’allenamento e dare il doppio dell’impegno. 

• Fai dei riti particolari prima di una partita?

Sono una persona scaramantica, però prima di una partita non ho dei particolari riti; l’unica cosa su cui sono molto schematico, e la ripeto ogni volta, è quando mi calciano un rigore: mi muovo in passo laterale sulla linea di porta, toccando prima il palo sinistro e poi quello destro; dopo mi fermo davanti al rigorista, guardandolo negli occhi; apro completamente le braccia per sembrare più grosso, e l’ultima cosa che faccio è far tremare la mano destra, per distrarre il rigorista e per cercare di fargli intendere che voglio buttarmi da quella parte, però io poi mi butto dalla parte opposta. Il lato dove mi butto varia in base al piede dominante del rigorista: i mancini tendono a incrociare il tiro, cosa differente per i destrorsi.

• Quali sensazioni si provano dopo aver segnato un gol?

Essendo un portiere mi capita molto raramente di trovarmi al di là della linea della metà campo, pensa nell’area di rigore opposta a cercare di fare gol… però quando ero piccolo, e si giocava in un campo molto corto, ero riuscito a fare un gol con un mio rinvio dal fondo; gol molto importante perché ha permesso alla mia squadra di qualificarsi alle semifinali di un torneo. La sensazione che ho provato è stata strana, infatti all’inizio ero incredulo, un istante dopo mi ricordo solo che ero circondato da tutti i miei compagni che stavano urlando ed esultando con me, che stavo provando a correre per il campo e festeggiare.

• Come ti comporti dopo che un tuo compagno ha commesso un errore grave?

Quando un qualsiasi mio compagno sbaglia un controllo, un passaggio, o  un tiro, io lo devo incitare a fare di meglio e a impegnarsi di più per rimediare all’errore che ha commesso; però quando sono io che commetto un errore, sono pochi i compagni che mi vengono ad aiutare e ad incitare; anche per questo motivo penso che il portiere sia il ruolo più difficile, almeno dal punto di vista psicologico.

• Quante sessioni di allenamento fai, e come è costituito un tuo allenamento?

Ogni settimana mi alleno tre volte: due sedute solo col preparatore dei portieri, mentre una con tutta la squadra; durante gli allenamenti col preparatore siamo in tre ad allenarci: io, il secondo portiere, e il portiere dei 2008, che ha un anno in meno di me; di solito iniziamo con un riscaldamento, ovvero dei giri di campo scaldando le braccia e le gambe; successivamente il preparatore ci fa svolgere una parte atletica, per potenziare i muscoli delle gambe, e infine iniziamo a fare degli esercizi che variano da allenamento in allenamento. Invece quando mi alleno con la squadra, iniziamo col riscaldamento, e dopo facciamo molti esercizi aerobici, ovvero corsa e scatto, per migliorare la resistenza; poi si fanno degli esercizi con il pallone, per migliorare il controllo, o il passaggio, o il tiro; infine nei ultimi 20 minuti il mister ci fa fare una partitella per sfogarci un po’, e da come ci alleniamo lui deciderà chi saranno gli undici titolari della domenica, quindi bisogna sempre dare il massimo.

• Come gestisci un infortunio?

Varia in base all’infortunio. Se sono delle botte prese in allenamento, allora la sera a casa metto l’arnica, una pomata che aiuta a far guarire gli ematomi e le botte in generale; se invece mi sono insaccato delle dita o mi sono fatto male al polso, allora metto dei tutori per tenerli fermi. Così  ho fatto, quando mi sono infortunato 6 mesi fa circa: mi ero lesionato i muscoli della coscia sinistra, avevo un ematoma grande come tutto il quadricipite, e l’ho risolto facendo degli impacchi di arnica, e andando da un fisioterapista che mi ha consigliato come comportarmi; sono rientrato in campo dopo circa un mese.

        Come riesci ad alternare il tempo che passi in campo, e quello che devi spendere sui libri?

La gestione del tempo è abbastanza semplice; infatti io, facendo il portiere a livello dilettantistico, non ho l’obbligo di partecipare a tutti gli allenamenti, anche se sarebbe la cosa più consigliata; perciò, quando sono indietro con gli studi, posso semplicemente scrivere al mister che non riuscirò a partecipare alla seduta di allenamento.

        Vedi un tuo futuro nel calcio?

Sinceramente è una cosa a cui non ho mai pensato, ma molto probabilmente smetterò di giocare per riuscire a concentrarmi di più sulla scuola, e in seguito sull’università; questo è quello che ho intenzione di fare nel futuro più immediato. Tuttavia penso che, quando avrò raggiunto un’età compresa tra i 24 e i 25 anni, potrei considerare un mio possibile ritorno sul campo da gioco.

Tommaso Rampini in porta durante una partita

 

       

Tommaso Rampini in porta durante la partita: Frigirola – Union Bassa

 

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