Pavia, 10 novembre 2016
Elezioni storiche quelle appena svoltesi negli Stati Uniti, che hanno visto contrapporsi un possibile presidente donna all’affarista senza scrupoli Donald Trump. Gli americani hanno dovuto scegliere se continuare la scia politica tracciata da Obama o affidarsi all’ inesperienza politica del magnate americano.
Dopo aver ridotto lo svantaggio nei confronti della Clinton, Donald Trump sovverte tutti i pronostici e supera la soglia dei 270 grandi elettori, necessari per aggiudicarsi il primato della Casa Bianca. Vittoria del tutto inaspettata, che lascia a bocca aperta il mondo intero.
A tradire la Clinton i voti dei grandi elettori, poiché aveva già conquistato il voto popolare con un sensibile scarto a suo favore.
Arrogante, sicuro di sé e deciso a raggiungere il risultato, il magnate recupera i voti mancanti, grazie agli stati ancora indecisi, aiutato forse dalla fuga di notizie secondo le quali la sua avversaria risultava indagata dall’FBI.
Le proposte di ampliare il muro divisorio tra Stati Uniti e Messico per ridurre l’ingresso di immigrati clandestini, di diminuire le tasse ai cittadini della classe sociale media, di cancellare i limiti per l’estrazione del petrolio e del gas e di liberalizzare in territorio statunitense l’accesso alle armi, contro cui aveva strenuamente combattuto Obama, sono alcuni dei punti del suo programma elettorale, che hanno convinto gli americani a votarlo.
Solo il tempo dirà se le sue idee politiche porteranno dei benefici al popolo americano: ai posteri l’ardua sentenza.
Giulia Barattieri 2^ DLS