Giornale dell'I.T.I.S. "G. Cardano" - Pavia

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Ormai si crede a tutto

AUTORI
D. Kibuthu, S. Manfrin, R. Speziale, G. Ricotti, D. Roveda, D. Ferroli, T. Miotti 2^ AE con la collaborazione di  F. Manara, B. Pestoni 2^ DLS
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Come dice Roberto Saviano, ormai in Italia, quando c’è un problema, si parla di “emergenza” per fare leva sull’emotività delle persone; ogni forma di cambiamento viene eliminata prima ancora che possa essere presa in considerazione e quindi, anche tutte queste “emergenze”, non hanno futuro.

L’attuale emergenza di cui Saviano parla nel settimanale L’Espresso sono le numerosissime bufale che si trovano ormai ovunque sul web e che sono anche più cliccate delle notizie reali e importanti.

Il problema posto da Saviano è come difendersi dalle bufale che paradossalmente sono protette dall’ art. 21 della Costituzione, il quale garantisce il diritto di stampa che è una sfumatura del diritto di parola che a sua volta è una sfumatura di quello di pensiero.

Saviano ritiene che la tutela delle informazioni sia fondamentale per i cittadini, ma questo non può valere per qualsiasi informazione trovata. E’ proprio qui che interviene, secondo noi, la capacità di ragionare e capire quando si tratta di una bufala, piuttosto che di un problema reale che viene riportato in un articolo: senza il pensiero critico, che ci permette di distinguere il vero dal falso, si potrebbe credere a qualsiasi cosa perché si ritiene ormai “corretto” tutto ciò che viene pubblicato.

Condividiamo, invece, l’ idea di responsabilità che Saviano tratta nel suo articolo, in base alla quale ogni cittadino dovrebbe domandarsi se ciò che sta postando è vero o se si tratta di una menzogna, in modo da non cadere in trappole pericolose, fatto che capita agli ingenui del web.

Purtroppo il web è un estensione della vita reale e quindi bisognerebbe trattarlo con le stesse precauzioni, senza credere a tutto ciò che ci viene detto o che leggiamo anche perché molti post sono bufale provocatorie fatte proprio per far cadere in inganno chi non ha la capacità di ragionare. Chiunque abbia un’ idea la può postare e , secondo noi, deve essere la persona che legge l’ articolo a capire se si tratta di una cosa sensata o meno. Infatti se eliminassimo le bufale, si eliminerebbero anche le forme di “ironia” basate sulle bufale divulgate sui social network. Per questo riteniamo che le bufale, nel mondo reale, contribuiscano a sviluppare la capacità di capire quando ci si può fidare o meno!

D. Kibuthu, S. Manfrin,

R. Speziale, G. Ricotti, D. Roveda,

D. Ferroli, T. Miotti 2^ AE

con la collaborazione di 

F. Manara, B. Pestoni 2^ DLS

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