Quello che stiamo vivendo è un momento molto difficile, che però bisogna affrontare nel bene e nel male.
Da un lato si sta a casa: certo, è bello stare a casa, non c’è nessuno che ti disturba e puoi fare quello che vuoi.
Dall’altro ti accorgi però che la scuola, per quanto possa essere noiosa, è anche un luogo di ritrovo per noi studenti e a noi piace stare insieme.
E non mi sto riferendo soltanto alle scuole chiuse, ma anche alle normali attività che svolgiamo durante il corso della settimana e che ora non possiamo più svolgere: le uscite il sabato con gli amici e i ritrovi in centro, ormai, sono diventate le uniche cose che desideriamo e vorremmo fare veramente in questo momento.
Non sappiamo ancora quando finirà l’emergenza e neanche se mai finirà, ma sono certo che la mia felicità in quel momento sarà immensa e che, soprattutto, il mondo verrà visto con occhi completamente diversi non solo da me, ma da tutti. Impareremo ad apprezzare di più anche le piccole cose a cui prima non avremmo mai fatto caso, perché questi momenti solitari e bui non sono soltanto momenti di tristezza ma anche di riflessione.
Sto dicendo che per alcune persone questi momenti di pausa potranno servire anche in futuro, un futuro prossimo o remoto. Servirà però, come serve mantenere la calma adesso, pensare che non è tutto finito e che quelle belle serate con gli amici un giorno possano ritornare realtà. Ed è proprio su questo che mi vorrei soffermare un attimo per dire cosa ci manca adesso. Siamo con i nostri parenti 24 ore su 24, la tecnologia ci ha permesso di comunicare con i nostri amici anche a distanza e quindi, ripeto, ciò che ci manca molto è probabilmente quella “cosa” indescrivibile che ho citato prima: la realtà.
Stefano Cassani,
1^AI, ITIS Cardano