Giornale dell'I.T.I.S. "G. Cardano" - Pavia

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Si torna a scuola

AUTORI
Laura Girardi, 4 DLS
Ultima modifica: 2 anni fa

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L’anno scolastico che stiamo vivendo è molto diverso da quelli passati e, in un modo o nell’altro, sta cambiando la vita di ognuno di noi.

A settembre sembrava quasi che tutto fosse tornato alla normalità, le scuole si erano  organizzate per tentare di limitare al minimo i contagi, alternando didattica a distanza e in presenza, creando percorsi definiti all’interno dell’istituto e rendendo disponibili a tutti  mascherine e gel igienizzante.

Era una situazione complicata, ma non impossibile: alternare settimanalmente la DAD portava ad un accumulo delle verifiche nei giorni in presenza e, di conseguenza, concentrava impegni e prove. Il ritmo era piuttosto faticoso da mantenere, soprattutto a livello di concentrazione, ma sicuramente le attività didattiche erano ben organizzate e procedevano.

E’ stato bello rivedere i compagni dopo molto tempo, ma tra gli studenti imperava un’atmosfera tesa: chi più e chi meno, tutti avevano un costante timore del contagio; rispettavano le norme in vigore, disinfettando le mani e indossando bene la mascherine, guardando con diffidenza e richiamando chi non si preoccupava di questi dettagli.

All’inizio l’aria per respirare sembrava mancare all’interno dei veli delle mascherine chirurgiche, ma dopo poco tempo ci si è abituati e quasi non si notava più.

Intanto il clima diventava più rigido con l’inoltrarsi dell’autunno, e i minuti concessi alle finestre aperte diminuivano sempre più, per evitare raffreddori fraintendibili che avrebbero potuto mettere in quarantena l’intera classe.

Molti studenti avevano avuto fin dall’inizio il presentimento che il rientro a scuola fosse pericoloso, perché il calo di contagi era legato ad un minore spostamento delle persone nel lockdown di primavera, ma erano comunque speranzosi e avevano fiducia nei provvedimenti presi per la riapertura.

Nonostante ormai la speranza di rimanere nelle aule sia svanita dopo l’ultimo DPCM, non si può dare la colpa alle scuole, almeno non direttamente. I contagi, a mio parere, sono avvenuti per la scarsa considerazione data ai trasporti che, mantenendo alta la capienza e non aggiungendo nuove corse, hanno portato ad un sovraffollamento, che se prima del COVID era appena sopportabile, di questi tempi è diventato proprio inammissibile.

Appare ormai ovvio a tutti che a scuola non si tornerà a breve, almeno fino a che il numero dei contagi e l’indice Rt non mostreranno una sensibile calo o che non si riesca a giungere a una svolta nella realizzazione e distribuzione di un vaccino efficace e sicuro.

Laura Girardi, 4 DLS

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Mi risulta molto difficile parlare del mio ritorno alla realtà…
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