Giornale dell'I.T.I.S. "G. Cardano" - Pavia

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UN ALTRO ASPETTO DEI MONDIALI

AUTORI
Classe 2ALS
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Tutti noi della classe 2ALS siamo appassionati al calcio e abbiamo preparato questo articolo sui Diritti Civili in Qatar, che da fonti attendibili sono risultati non rispettati.

Prima del fischio d’inizio della partita, domenica 20 novembre, che avrebbe inaugurato il mondiale Qatar 2022, l’attore 85enne Morgan Freeman ha tenuto un discorso sul rispetto dei valori sportivi, al Al Bayt Stadium.

Ecco le sue parole: “ho sentito qualcosa di bello. Non solo musica ma anche questa celebrazione, è tutto così nuovo. Tutto quello che avevo conosciuto prima era una terra che sembrava essere in subbuglio. Sono qui in mezzo a voi … Ciò che ci unisce è più grande di ciò che ci divide. Siamo una grande tribù e la Terra è il nostro negozio. Insieme possiamo chiamare tutti noi a unirci. Questo è un appello al mondo intero. Il calcio unisce persone e Nazioni. C’è un filo conduttore di speranza e rispetto. Il calcio espande il mondo, unisce le nazioni nel loro amore per questo prezioso gioco. Ciò che unisce le Nazioni unisce le comunità. Abbiamo tutti una storia di calcio, e anche il Qatar”.

La cultura di questo paese trae le sue origini da quella beduina, popolazione nomade del deserto del Sahara, ed è profondamente influenzata dalla setta Wahabbi dell’Islam. Il Wahabbismo è un movimento spesso considerato ultraconservatore, austero e arcaico: si tratta infatti di una corrente specifica che con i suoi precetti punta ad un ritorno ai fondamenti originari dell’Islam e al suo estremo rigore. In Qatar tutte le chiese cristiane ufficialmente registrate si trovano in uno stesso distretto nella capitale Doha: il complesso di Mesaimeer. Questo complesso è aperto ai cristiani che fanno parte della consistente comunità di espatriati nel Paese, e l’accesso è consentito anche ai visitatori non musulmani. Nelle chiese non è permesso esporre all’esterno simboli religiosi, come ad esempio le croci; le persone originarie del Qatar non sono ammesse all’interno del complesso.

In Qatar la Sharia è la principale fonte legislativa secondo la costituzione del Paese. Essa viene applicata alle leggi in materia di diritto di famiglia, di eredità e per giudicare numerosi atti criminali (tra cui adulterio, rapina e omicidio). In alcuni casi nei tribunali la testimonianza di una donna vale la metà di quella di un uomo e a volte non è nemmeno accettata se non è ritenuta affidabile.

  • Le fustigazioni sono usate in Qatar come punizione per il consumo di bevande alcoliche o per rapporti sessuali illeciti. Uomini e donne sposati che commettono adulterio possono essere puniti con la morte.
  • La punizione per fornicazione consiste in 100 frustate (articolo 88)
  • La lapidazione è una punizione legale in Qatar, sebbene non sia mai stata usata.
  • La blasfemia è punibile con un massimo di sette anni di carcere, e il proselitismo di qualsiasi religione diversa dall’Islam è punito con 10 anni di carcere
  • L’omosessualità è un crimine punibile in Shaira dalla pena di morte per i musulmani.

In Qatar è presente un insieme di norme che rinchiudono la donna sotto “tutela maschile”. La Sharia, in arabo significa “il chiaro sentiero verso l’acqua” ed è un insieme di linee guida del Corano che stabilisce anche le regole delle donne. La donna in Qatar è sottoposta ad un regime maschilista: per esempio  può sposare solo un uomo ed è responsabile della cura della casa.

Da un mese sono finiti i mondiali di calcio… più discussi della storia, e conclusi con la finale tra Argentina e Francia. Questa competizione è stata un boom assoluto per il Qatar perché è stato il primo Mondiale a essere giocato d’inverno, ed è stata un po’ una sorpresa per tutti in quanto non si era mai giocato un mondiale d’inverno. Questa novità è dovuta al fatto che sarebbe stato proibitivo giocare con le temperature estive del Qatar.

Però ci sono molti aspetti che hanno fatto discutere i tifosi di tutto il mondo.

L’Italia con dolore dei tifosi non ha partecipato a questa edizione dei mondiali in quanto non si è qualificata. Tuttavia giocatori e tifosi hanno sentito notizie scioccanti a cominciare dalla costruzione degli stadi.

Fonti attendibili (Sky TG 24, Rai Sport 23/3/21) parlano di più di 6500 persone, non residenti in Qatar, che sarebbero morte in circostanze che il governo del Qatar non ha mai rivelato.

Questi sono gli 8 stadi distribuiti in 5 città diverse, costruiti dal 2010 proprio per questo evento.

  • Lusail Iconic Stadium (stadio della finale)
  • Al Bayt Stadium Stadio El Janoub
  • Al Janoub Stadium FOTO N°1
  • Ahmed Bin Ali Stadium
  • Khalifa International Stadium
  • Education City Stadium
  • Stadium 974
  • Al Thumama Stadium

                 

Stadium 974

I lavoratori provenienti da India, Pakistan, Nepal, Bangladesh e Sri Lanka, assunti  per la costruzione degli stadi dei mondiali sono persone povere, molti sfruttati dai loro datori di lavoro con orari eccessivi e norme di sicurezza quasi inesistenti.

Le prime stime delle morti avvenute durante l’orario di lavoro per la costruzione di queste opere architettoniche, si aggirano, come detto, intorno ai 6700, di cui 5900 lavoratori provenienti dall’Asia, 900 provenienti dal Pakistan e altre nazioni dell’Africa. Le morti sono state principalmente causate dalle alte temperature 40/45 gradi a cui i lavoratori erano esposti.

Le morti accertate e rese pubbliche dallo stato Qatariota si aggirano soltanto intorno ai 40 lavoratori.

 

I lavori sono iniziati nel dicembre del 2010 e terminati nel 2020. 

Le poche testimonianze raccolte ci dicono di lavoratori i cui diritti sono stati calpestati. Ma tutti questi fatti sono stati oscurati dal governo; molti dichiarano infatti che i governanti hanno cercato di limitare il passaparola intorno a questi morti. Le notizie però sono arrivate in tutti i paesi dell’Unione Europea.

 Riportiamo la testimonianza di un  Italiano che lavora a Doha, sulle morti in Qatar:

“Non si può nascondere che qui l’informazione sia controllata: ci siamo accorti che tanti episodi di cronaca non vengono raccontati per non intaccare l’immagine di Stato sicuro, che in parte comunque sicuramente è. Sul tema del Mondiale le notizie arrivavano quindi da fuori: i morti ci sono stati, circa 6.500 secondo fonti ufficiali. Soprattutto lavoratori provenienti da Bangladesh, India, Sri Lanka, Nepal, che qui sono tanti. E i diritti sono stati calpestati. Parlando con colleghi anche di quelle nazionalità, il problema sarebbe stato legato al sistema degli appalti, con grandi imprese europee che hanno subappaltato a ditte locali che a loro volta hanno arruolato lavoratori stranieri, sfruttandoli, fornendo loro dispositivi di sicurezza non adeguati, con temperature estreme e campi allestiti alla meno peggio. Il governo è intervenuto, ma tardivamente e su pressioni di organizzazioni umanitarie limitando le ore, introducendo sistemi di controllo, anche relativi agli stipendi, e un monitoraggio degli incidenti nei cantieri” (Ravenna e dintorni del 1/11/22)

Piccola curiosità sugli stadi Qatarioti: tutti gli stadi del Qatar sono stati fatti per essere smontati e spediti nel Sud-America dove avranno un’altra vita.

Lo stadio 974, chiamato così per i 974 container che lo compongono, richiama anche il prefisso del Qatar che è +974; questo stadio dopo la fine del mondiale è stato smontato e spedito in Paraguay, dove verrà riutilizzato.

Oltre agli stadi è doveroso parlare degli alloggi e dei trasporti, infatti quasi nessun tifoso che è arrivato in Qatar aveva le possibilità di alloggiare in un hotel di lusso. Molti di questi hanno optato per  ‘’dormitori’’ nuovi di zecca che però avevano non poche lacune.

Molte persone avevano scelto i dormitori perché più “economici” e, per come venivano presentati, sembravano dei veri e propri resort. All’arrivo però queste persone si sono ritrovate dei container attrezzati a dormitori, in cui alloggiavano fino ad un massimo di 4 persone per container.

Un altro problema era l’acqua, che dalle foto che giravano sui social, era sporca; infatti fare la doccia era diventato impossibile. Con il caldo, molti di questi tifosi hanno lasciato in anticipo lo stato senza godersi fino alla fine l’atmosfera magica dei Mondiali.

I calciatori di alcune nazioni hanno protestato per i diritti umani inesistenti o calpestati. I tifosi dell’Iran sono stati bloccati fuori e dentro lo stadio per aver portato bandiere LGBTQ+  e bandiere per la Pace. Altri invece hanno portato una maglia con il nome di Mahsa Amini, la ragazza che era stata giustiziata per aver indossato il velo in modo non corretto. Alcuni di questi sono stati arrestati all’uscita dello stadio, altri sono stati costretti a togliere la maglia con i colori della pace e molti altri episodi.

                                   

Terminiamo con il discorso di Giovanni Infantino presidente della FIFA, dopo la fine del Mondiale:

“Non significa che non dobbiamo far notare ciò che non funziona… Anche qui in Qatar. Certo, ci sono cose che non funzionano e dovrebbero essere affrontate. Ma una lezione morale che viene da una parte sola… è solo ipocrisia.

Oggi mi sento qatarino, oggi mi sento arabo, oggi mi sento africano, oggi mi sento gay, oggi mi sento disabile, oggi mi sento lavoratore migrante”.

Se Infantino voleva spegnere le polemiche, diciamo che la scelta delle parole non è stata la più felice. (Euronews 19/11/22)

FONTI:

  1. Sky TG24
  2. it
  3. Gazzetta Dello Sport  

Alla fine di questo articolo abbiamo voluto raccogliere tutte le proteste di squadre, tifosi, nazioni e le abbiamo riportate qui sotto.

 

LE PROTESTE DELLE SQUADRE

Fascia One Love, è una fascia dai colori arcobaleno, che alcuni giocatori avevano deciso di indossare in segno di proteste contro la repressione del governo del Qatar esercitata nei confronti delle persone appartenenti alla comunità LGBT+ (L=lesbian, G=gay, B=bisessuale, T=transessuale, +=tutti gli altri generi). I capitani di Inghilterra, Galles, Germania, Paesi Bassi, hanno fatto indossare ai propri attaccanti la fascia One Love, tuttavia chi l’ha indossata è stato sanzionato.

Una maglietta una Protesta, la Danimarca aveva preparato delle magliette con loghi Hummel quasi invisibili, lo sponsor della squadra che si occupa di produrre abbigliamento sportivo. La dichiarazione dello sponsor: “Non vogliamo essere invisibili in Qatar dove sono morti molti lavoratori per la realizzazione degli stadi dove sono violati i diritti umani…”.

La terza maglietta della Danimarca era nera in segno di lutto per tutti coloro che sono morti per la realizzazione delle infrastrutture dedicate ai Mondiali. La Fifa ha rifiutato di far indossare le magliette di allenamento con scritto “DIRITTI UMANI PER TUTTI” per motivi “tecnici” (ci domandiamo quali siano i motivi tecnici…forse avevano le pulci?? Nota dei Redattori)

Foto di squadra con la mano sulla bocca, Germania

La Germania non ha rinunciato a fare valere il proprio pensiero sulla discriminazione in Qatar. Poco prima del fischio d’inizio, i giocatori della squadra tedesca hanno posato con la mano sulla bocca a simboleggiare l’impossibilità di esprimere la propria opinione. Immagine caricata sui social e dopo 3 minuti bloccata da parte della UEFA e  della FIFA che hanno tolto rapidamente questa foto.

Inoltre Neuer, noto portiere e capitano della squadra tedesca, ha indossato una fascia con scritto  “NO DISCRIMINATION” 

Gli Stati Uniti modificano la bandiera dell’Iran,

Gli Stati Uniti con un montaggio hanno modificato la bandiera dell’Iran togliendo il simbolo della Repubblica Islamica.

La Federcalcio USA ha affermato che: “Lo scopo era quello di mostrare sostegno alle donne che in Iran lottano per i Diritti Umani fondamentali”.

 

Lacrime rosso sangue,

Durante i mondiali in Qatar una ragazza si è presentata sugli spalti con una maglietta e lacrime finte di sangue in segno di protesta contro la violenza fatta a Masha Ammini. La sicurezza è intervenuta e l’ha tempestivamente portata fuori dallo stadio.

Per noi, amanti del calcio, il Mondiale rappresenta la competizione più importante e caratteristica perché rispetto agli altri tornei si svolge ogni 4 anni e non tutti gli anni come il campionato di Serie A o la Champions League.

Però quest’anno il Mondiale 2022 è stato macchiato dai comportamenti del governo Qatariota e non solo. Corruzione, notizie di corruzione da parte del Qatar e molto altro sono il risultato di una società che non funziona e mai funzionerà.

Tutti noi tifosi siamo stupiti dalla leggerezza con cui alcuni argomenti delicatissimi come i Diritti Umani e lo sfruttamento di persone siano stati malamente trascurati da persone che avevano il compito di intervenire e di annullare la competizione. Addirittura membri del Parlamento Europeo sono stati corrotti per far “sembrare” tutto a posto, ma in realtà nulla in questi Mondiale è stato corretto.

L’unica cosa che possiamo pensare in questo momento è che ormai non esistano più i valori dello sport, ma che l’unica cosa che conta sono le mazzette e il denaro.

Classe 2ALS

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