Giornale dell'I.T.I.S. "G. Cardano" - Pavia

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Visita a Pavia romana

AUTORI
E.Novarini, G.Lamonaca, S.Garibaldi 2 DLS, S.Rizzardi 5 DLS
Ultima modifica: 2 anni fa

Tempo di Lettura
~ 3 minuti
Valutazioni: 14
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Pavia di novembre è quasi sempre uggiosa, ma durante la mattinata di mercoledì 10 di questo mese a noi studenti della 2 DLS è stata regalata una bella giornata, nella quale, accompagnati dalla professoressa Milan e dall’archeologo Ardizzi, abbiamo colto l’occasione per rispolverare il passato di Pavia, scoprendone finalmente l’origine. Per nostra fortuna, l’allentamento delle norme Covid-19 ha giocato a nostro favore, permettendoci di ripartire con le interessanti visite didattiche nel territorio per approfondire il nostro percorso di studi. L’uscita si è incentrata sull’analisi delle testimonianze archeologiche dell’antica Ticinum, ovvero la Pavia romana.
Durante la visita della città siamo stati guidati fra le più caratteristiche mete turistiche di Pavia e i suoi più importanti reperti romani ancora visibili per le vie urbane. Riscoprire quelle che sono le radici della nostra Pavia ci ha suscitato molto interesse e coinvolgimento, alimentando la nostra curiosità sullo studio delle fonti storiche.
Ripercorrendo i passi degli antichi, per prima cosa abbiamo visitato il Ponte Coperto, che, nonostante ne abbia passate tante, continua ad essere il simbolo indiscusso della città. Sono state proprio le sue vicissitudini ad averci fatto appassionare al suo peculiare passato e alla sua architettura…
La seconda tappa che abbiamo curiosamente visitato è stata l’Università, che da secoli accoglie studenti da tutta Italia. E’ proprio qui che abbiamo riscoperto parecchi resti della civiltà romana, tra cui epigrafi, iscrizioni e altre tipologie di manufatti antichi. Grazie alla visione di questi reperti, abbiamo capito quanto sia importante lo studio delle fonti materiali, oltre a quello sui libri.
Dopodiché ci siamo recati in Piazza Vittoria, dove lo storico ci ha illustrato quella che poteva essere la disposizione degli antichi edifici del foro romano, paragonandola all’attuale assetto della piazza, permettendoci di capire come la funzione originaria del foro, vero e proprio snodo cruciale per per la vita pubblica, religiosa e commerciale della città romana, si sia tramandata nel tempo fino al giorno d’oggi.
Ci siamo poi spostati in Piazza Duomo. Ai piedi dell’imponente e maestoso duomo, essa risulta dominata dalla sua incombente sagoma: qui abbiamo notato i resti della Torre Civica di Pavia, macerie che racchiudono ancora il ricordo di un dramma vivido, e il Regisole, statua equestre raffigurante un giovane cavaliere, che fu inaugurata nel 1937 e che si ispirò a un simile monumento equestre pavese, ma di età romana, purtroppo demolito nel 1796 e immortalante, probabilmente, l’imperatore Marco Aurelio. Interessante è stato riscoprire che la Torre Civica venne eretta utilizzando in parte pietre di epoca romana, appartenenti originariamente a edifici dell’antica Ticinum e poi reimpiegate nella costruzione di uno dei più importanti monumenti della città medievele, quale era certamente la Torre Civica (alta circa 80 m). Abbiamo dedotto che Pavia sia stata, in passato, una città “auto-cannibalista”, ovvero che si è “nutrita” spesso di sé stessa, ampliandosi e mutando. Soprattutto nel Medioevo, infatti, gli edifici romani furono spesso smantellati per riutilizzarne i materiali da costruzione, soprattutto pietre, per via della grande carenza in area pavese di importanti cave estrattive.
Infine, abbiamo potuto ammirare la particolare e articolata facciata della chiesa di San Giovanni Domnarum; qui l’archeologo ci ha raccontato la storia della sua cripta, edificata laddove in epoca romana esisteva una struttura termale, che fu poi nel Medioevo riconvertita e riadattata a luogo di culto cristiano con funzione battesimale, a conferma della grande importanza del fenomeno del “reimpiego” in una città come Pavia.
Dopo questo tuffo nel passato, ci siamo resi conto di come dietro ad ogni città ci sia una storia diversa, testimoniata da usi, monumenti e reperti differenti… la stessa che stimola la curiosità negli studenti più affamati di conoscenza e sapere.

E.Novarini, G.Lamonaca, S.Garibaldi 2 DLS,
S.Rizzardi 5 DLS

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