L’edificio che funge da municipio nel comune di Copiano, un modesto paesino in provincia di Pavia, è un antico castello comprendente due piani e seminterrato. Morfologicamente si può avvicinare ad una rocchetta, posta a controllo della strada per Pavia, un po’ fuori dall’abitato. E’ un complesso architettonico di una discreta mole, in cui si mescolano parti ristrutturate in epoche relativamente recenti e parti che mostrano ancora il loro aspetto originario, seppur più o meno degradato. Risalirebbe, secondo alcune fonti, al XIV secolo, con successivi rimaneggiamenti agli inizi del XV.
Il palazzo può vantare una buona architettura: è costituito da una muratura in mattoni intonacata, nella quale rimane a vista soltanto lo zoccolo alla base (di circa cm 150) ed i prospetti sud e ovest; un tetto con struttura costituita da capriate in legno su cui poggiano tavelle in cotto; una torre e una parte rustica con portico.
La torre (Figura 1 Vista della torre degradata) si sviluppa su tre piani. Al seminterrato si trova un unico ambiente con “aperture” a ovest, di cui alcune purtroppo “gentilmente offerte da madre natura”: anni di corrosione provocata dalla pioggia e di incuria hanno infatti danneggiato e aperto fenditure nella parete. Il piano terra presenta un solaio piano in legno e pavimento in cemento. Una scala in muratura, incredibilmente ancora integra, conduce al primo piano. La copertura a due spioventi comprende un manto di coppi in laterizio, intervallati da spazi vuoti.
Addossate all’edificio principale, le parti rustiche sono divise su due piani sviluppati in longitudine con la successione di cinque ambienti, un portico (Figura 2 Vista del portico del municipio) ed un cavedio. Il primo ambiente al piano terra ha pavimento in battuto di cemento e solaio in legno. I successivi ambienti sono coperti da solai a voltine.
Il piano superiore funge da emporio di muffa e polvere, mentre la facciata è stata ristrutturata esclusivamente dove è situato il monumento ai caduti (Figura 3 Facciata ovest del municipio, vicino alla torre e Figura 4 Facciata del municipio rivolta verso la piazza).
La parte retrostante, in corrispondenza della torre, è adorna di finestre fatiscenti, mattoni scheggiati e biancheria “stesa” dei residenti, persone a cui il Comune di Copiano ha concesso momentaneamente di abitare nell’antico maniero. Qui le loro condizioni di vita non sono esattamente alla pari dei loro compaesani. (Figura 5 Particolari di una delle finestre della torre). Il Comune, che ha concesso l’alloggio, non si è curato di pensare minimamente a porre l’edificio in condizioni abitabili. Per questo gli occupanti non hanno colpa dell’attuale stato dell’edificio, solo non si interessano a porre domanda per ristrutturarlo.
Proseguendo con lo sguardo si può notare, accanto al municipio, un mulino medievale. Un tempo il macinatoio era protetto da recinzioni di sicurezza che ne preservavano l’integrità (Figura 6 Mulino a seguito del primo restauro); oggi la costruzione è generosamente offerta ai ragazzi del paese che lo abbelliscono e decorano con simpatiche scritte e disegni volti a raffigurare l’apparato riproduttivo (Figura 7 Mulino nelle condizioni attuali).
Ironico pensare come qualche anno fa il mulino sia stato oggetto di un intervento di recupero e restauro. Forse la successiva eliminazione di recinzioni, transenne e controlli, dopo il rifacimento, aveva lo scopo di verificare quanto il ripristino sarebbe stato duraturo. Probabilmente una prova di fiducia al senso civico dei cittadini … di scarso successo!
Il patrimonio storico-artistico italiano va tutelato, monitorando lo stato di degrado degli edifici. Per far ciò si potrebbero indirizzare fondi pubblici uniti a raccolte fondi utili al restauro. Questo potrebbe fruttare nell’ambito turistico – economico, visto il desiderio comprensibile dei turisti di concentrarsi su opere intatte e fedeli all’ originale.
L. Bignami 4 BLS, F. Buscato e N. Indaco 3 DLS