L’inizio della guerra in Ucraina non sta portando solo alla perdita di migliaia di vite e alla crisi economica che sta colpendo gran parte del mondo, ma anche al fallimento o alla sospensione di svariati progetti scientifici.

In particolare, ci soffermiamo, sulla mancata realizzazione della missione ExoMars, ossia una spedizione progettata da europei e russi per cercare tracce di vita, presenti o passate, sul pianeta rosso, Marte.

Le sanzioni ideate dai paesi della NATO contro Mosca hanno colpito anche le varie collaborazioni scientifiche; infatti, l’Agenzia Spaziale Europea, durante un consiglio dell’ESA riunitosi a Parigi, ha annunciato di aver sospeso la spedizione; perciò, attualmente non potremmo venire a sapere della presenza di forme di vita biologiche sul pianeta Marte.

Il programma ExoMars comprendeva 2 missioni. La prima lanciata nel 2016, mentre la seconda (che avrebbe compreso un rover e una piattaforma di superficie), già rimandata nel 2020 a causa di un problema meccanico riguardante il paracadute, sarebbe dovuta partire a settembre di quest’anno.

ExoMars, a causa della guerra in Ucraina, sarà ulteriormente rinviata all’anno 2024, perché come spiegato dall’astrofisico dell’università di Trento, Roberto Battiston, la spedizione può essere effettuata solo in tempi determinati; infatti, la finestra di lancio per Marte si presenta solamente ogni 2 anni.

La missione è stata finanziata anche dall’Italia, che attraverso l’Agenzia spaziale italiana (Asi), è leader con il 33% di contributi su 1,3 miliardi di euro di costi totali.

In conclusione, l’inizio della sanguinosa guerra in Ucraina rallenterà quindi la possibile scoperta di una vita biologica su Marte, privandoci così di conoscere informazioni e dati, che stiamo aspettando da anni.

                                                                          F.  Franchini, F. Galbarini, A. Garetti, T. Traverso, A. Zarra 2^D LS