Giornale dell'I.T.I.S. "G. Cardano" - Pavia

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SAFETY FIRST: chi è un buon padre di famiglia? L’importanza delle regole

AUTORI
Marta Bottoni e Flavia Girardi 4ELS
Ultima modifica: 5 mesi fa

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SAFETY FIRST: chi è un buon padre di famiglia?
L’importanza delle regole

                      

Cos’è la sicurezza e come può essere trasmessa ai giovani?

Tutto quello che può portare alla soluzione di questa domanda viene sviscerato il 27 ottobre 2023, punto per punto, da 5 professionisti nel campo: Cristina Gremita, dirigente medico presso l’ATS; Giancarla Gatti Comini, dirigente scolastico della scuola Itis G.Cardano; Massimo Braghieri, responsabile Servizio Prevenzione e Protezione; Davide Ballabio, direttore Area Sistema Formativo e Capitale Umano all’Assolombarda; Lorenzo dell’Acqua, direttore Area Salute e Sicurezza all’Assolombarda. Tale associazione è l’organizzatrice dell’evento e anche il luogo al quale noi, classe 4ELS, ci siamo recati per partecipare dal vivo. La conferenza è stata inoltre trasmessa in live e sulla rete televisiva la sera stessa per assicurare una maggiore forbice di ascolto, data l’importanza dell’argomento.

Il moderatore che ci ha accompagnato per tutta la mattinata è Claudio Micalizio, giornalista; la sua presenza si manifesta fluida nei discorsi trainanti, li presenta e li collega rendendo anche noi ragazzi parte integrante dello scambio d’opinione; infatti, poco dopo l’inizio della conferenza, il microfono viene passato in platea, in modo che si potesse instaurare un dialogo vero e proprio con i ragazzi, quali soggetto principale del contesto specifico interessato.

 

                                                                                   

Perché proprio a Pavia è stato organizzato questo progetto?

Ci dice il mediatore, che nel 2023, Pavia è stata nominata Capitale della Cultura d’impresa e proprio per questo è anche diventata il fulcro delle riunioni per la discussione delle problematiche riguardanti il lavoro, quali la mancanza di quest’ultimo, peggiorata dal fatto che il poco esistente ottiene una cattiva reputazione sul lato della sicurezza, nonostante esista un buon piano d’azione statale dedito alla prevenzione degli infortuni.

Purtroppo le procedure, e gli stessi incidenti, non vengono spesso portati al pubblico, anzi,  Mattarella, con il discorso per il Capodanno 2023, è stato il primo presidente ad aver denunciato la situazione della salute nei luoghi di lavoro.

 “Da questo prende il nome il progetto” ci racconta il vicepresidente in politiche del lavoro e welfare di Assolombarda, Diego Andreis: “ Per migliorare le proposte e invogliare i potenziali lavoratori, il primo passo è rendere nota l’importanza della sicurezza e le azioni dello Stato a riguardo, a partire dai soggetti che hanno avuto l’occasione solo di assaggiare il mondo del lavoro con le esperienze di PCTO”.

 

Diego Andreis

Lorenzo dell’Acqua prende parola e inizia il suo discorso spiegando perché e come bisognerebbe partire dagli alunni nell’insegnamento della sicurezza sul lavoro; il perché è dato dal fatto che ognuno di noi, studente o lavoratore, è considerato come un ospite nella casa del padrone, rispettivamente la scuola o l’azienda, e quindi è obbligato a rispettare le sue regole, non solo per il principio appena spiegato, ma primariamente per la propria incolumità. Da qui segue il detto “essere buoni padri di famiglia”, ossia mantenere un buona condotta basata sul buon senso che evade dal solo concetto di regola. 

La propria sicurezza è legata alla propria salute, a scuola come a lavoro, e ancor di più nelle esperienze di PCTO aziendali; questo perché il buon senso e  le regole si mischiano a fattori legali complessi e rimbalzi di responsabilità intricati.

Secondo il direttore, per prima cosa è bene insegnare la consapevolezza intrinsecamente nelle materie scolastiche, in modo tale da portare ogni ragazzo il più presto possibile a comprendere che, a fare davvero la differenza in ogni situazione, sia il fattore umano e non la regola stessa.

“Serve che si instauri una sinergia tra il lavoratore e l’azienda, basata su regole chiare e responsabilità dichiarabili” si intromette Cristina Gremita, argomentando che questo è l’unico modo per regolare un possibile errore umano e sfruttare le caratteristiche positive prima che quelle negative, come purtroppo l’istinto, si riversino nei momenti d’emergenza.

Ecco il significato del titolo del progetto “E se invece” dell’ATS: pensare alle alternative, analizzando situazioni di infortuni già successi. 

A questo riguardo viene interpellata la dott.ssa Giancarla Gatti Comini per capire cosa spinga le scuole a collaborare con queste associazioni e cosa vorrebbe che si instaurasse, grazie ad esse, nei giovani. La nostra preside evidenzia come sia importante insegnare il giusto comportamento nelle varie situazioni e come questo sia presente di norma nel nostro edificio scolastico, specialmente per gli indirizzi tecnici, in quanto comprendono molti laboratori che rappresentano officine vere e proprie. Spiega che, il cambio direzionale sul campo lavorativo nelle scuole, è stato dato dal mutamento delle “esperienze scuola lavoro” nei PCTO (percorsi per le competenze trasversali).

Una simile domanda viene rigirata a Massimo Braghieri, che si ritiene responsabile di dover insegnare ai ragazzi come il rischio zero nei lavori non esista. Ci spiega, supportato anche da Davide Ballabio, come il suo comunicare con i ragazzi si basi solo sul comprenderli e non sull’ inculcare dei concetti: bisogna abituarli al cambiamento, perché per adesso il loro lavoro consiste nel prepararsi ad un impiego futuro, non impiegarsi oggi. 

Viene spiegato dai due esperti che i ragazzi sono più inclini all’ascoltare questo tipo di lezione rispetto ai lavoratori, obbligati per legge a partecipare a corsi per la sicurezza, perché per loro è un territorio inesplorato e sono perciò interessati.

Cristina Gremita aggiunge la sua lode al progetto che, così spiegato, avvicina la visione del futuro lavorativo ai ragazzi, i quali sono abituati a pensarlo solo come una probabilità necessaria ma lontana.

Alla fine della conferenza il giornalista Micalizio ci passa il microfono in platea e ci sprona a fare domande e commenti, anche sull’esperienza svolta durante l’anno scolastico con l’ATS. Rivolgendoci ai cinque personaggi, che ci hanno intrattenuto, termina così la mattinata in un clima rilassato.

 Marta Bottoni e Flavia Girardi 4ELS

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